I pazienti positivi per infezione da HBV e HCV appaiono associati a rischi maggiori per il linfoma non-Hodgkin


In uno studio caso-controllo di ricercatori italiani nei pazienti con linfoma non-Hodgkin (NHL) è stato osservato un aumento del rischio per quelli positivi per il virus dell'epatite C ( HCV ) e per il virus dell'epatite B ( HBV ).
I risultati hanno indicato che le misure di trattamento e di prevenzione per l'infezione da HCV e da HBV possa diminuire l'incidenza di linfoma non-Hodgkin.

L’infezione da virus dell’epatite C ( HCV ) è risultata associata al linfoma non-Hodgkin; circa l'8% dei casi di linfoma non-Hodgkin a livello globale può essere attribuito a infezione da virus HCV.
Tuttavia, pochi studi hanno indagato il possibile ruolo di un altro tipo di virus dell'epatite, l'infezione da HBV, come fattore di rischio per il linfoma non-Hodgkin.

In questo studio, i ricercatori hanno studiato la relazione tra HBV e HCV e il rischio di linfoma non-Hodgkin.
E’stato preso in esame uno studio caso-controllo effettuato nel periodo 1999-2011 in diverse zone d'Italia.
In totale, lo studio ha incluso 571 casi di linfoma non-Hodgkin istologicamente confermati e 1.004 controlli senza tumore.

I ricercatori hanno testato i campioni di sangue dei pazienti e dei controlli per la presenza di HCV e di HBV.
Inoltre, i campioni risultati positivi per HCV sono stati ulteriormente valutati per la presenza di un marcatore addizionale di HCV, l’RNA di HCV.

I ricercatori hanno rilevato RNA di HCV circolante in 63 casi di linfoma non-Hodgkin ( corrispondenti all’11.1% dei pazienti ), mentre solo 35 casi positivi sono stati trovati nei soggetti di controllo ( 3.5% ).

L’infezione cronica da HBV è stata riscontrata nel 3.7% dei casi e nell’1.7% dei controlli.
Inoltre, è stato anche rilevato un aumento significativo dell’associazione tra il linfoma non-Hodgkin a cellule B e il virus per l’epatite B.

I risultati dello studio hanno confermato l'associazione tra infezione da virus HCV e linfoma non-Hodgkin.
I ricercatori hanno anche scoperto che solo gli individui con RNA circolante di HCV erano in realtà ad aumentato rischio di linfoma non-Hodgkin. Questo sta ad indicare che solo l’infezione persistente da HCV è associata alla malattia.
Dallo studio è anche emerso il coinvolgimento della infezione da HBV.

In conclusione, le misure di prevenzione e il trattamento sia per HCV sia per HBV hanno il potenziale per ridurre l'incidenza di linfoma non-Hodgkin, in particolare nei territori in cui queste infezioni sono altamente prevalenti. ( Xagena2016 )

Fonte: Infectious Agents and Cancer, 2016

Inf2016 Gastro2016 Emo2016 Onco2016



Indietro

Altri articoli

L'infezione cronica da virus dell'epatite C ( HCV ) è stata inequivocabilmente associata a un ampio spettro di disordini linfoproliferativi...


Regimi antivirali ad azione diretta contenenti inibitori NS5A sono trattamenti altamente efficaci per l'infezione da virus dell'epatite C cronica (...


La combinazione a dose fissa di Sofosbuvir e Velpatasvir ( Epclusa ) è risultata altamente efficace nei pazienti con infezione...


Una meta-analisi ha mostrato che quasi un quarto dei pazienti con infezione cronica da virus dell'epatite B ( HBV )...


Uno studio ha valutato l'efficacia e la sicurezza di Glecaprevir / Pibrentasvir ( G/P; Maviret ) coformulato senza Ribavirina in...


Da uno studio è emerso che la terapia basata su Sofosbuvir ( Sovaldi ) è risultata sicura ed efficace in...


I soggetti con epatite C sottoposti a terapia con antivirali ad azione diretta ( DAA ) hanno presentato una significativa...


Glecaprevir e Pibrentasvir ( Maviret ) sono agenti antivirali ad azione diretta con attività pangenotipica e un'alta barriera alla resistenza. Sono...


Sebbene le terapie antivirali ad azione diretta ( DAA ) per l’infezione cronica da virus dell'epatite C ( HCV...


E' stato riscontrato un sensibile aumento dei tassi di malattia di Parkinson nei pazienti con epatite B ed epatite C. Non...